Indisponibilità o carenze di farmaci per 99% farmacisti nel 2024
Rapporto Farmacia, soprattutto malattie croniche e antibiotici
Nelle farmacie è pressoché unanime la consapevolezza che il settore abbia registrato durevoli e/o sistematiche indisponibilità e carenze di farmaci negli ultimi 12 mesi. Lo ha riscontrato il 98,9% dei 1600 farmacisti intervistati nel VII Rapporto sulla Farmacia, in particolare su farmaci per malattie croniche (94,1%), antibiotici (50,4%), antinfiammatori (18,1%), vaccini (13,8%), medicinali oncologici (11,1%) e antipiretici (8%). La ricerca ha coinvolto anche 1200 cittadini, per il 29,6% dei quali l'attesa era comunque compatibile con le proprie esigenze di salute (34,3% nel 2023), mentre per l'11,8% era invece incompatibile (12,9% l'anno precedente). "In ogni caso", si legge nel documento, "quando si palesava una indisponibilità, a detta di quasi tutti gli interpellati (81,3% del campione) il farmacista si è prodigato per superarla: nel 2023 il dato era del 80,1%". Il Rapporto, presentato oggi da Cittadinanzattiva e Federfarma, rimarca la differenza tra carenza, riferita a medicinali "che risultano difficili o impossibili da reperire" e "può essere causata da diversi fattori, generalmente correlati all'ambito produttivo", e indisponibilità, ovvero "una difficoltà nel suo reperimento dovuta a distorsioni nel mercato, spesso correlate alle dinamiche della filiera distributiva". Le carenze di farmaci, si spiega, nel 2024 "hanno continuato a colpire tutti i Paesi europei, con una situazione stabile rispetto all'anno precedente, che era stato il peggiore mai registrato". Nel Rapporto viene ricordata l'attivazione della Piattaforma europea di monitoraggio delle carenze, attiva dal 2 febbraio 2025, definita "un passo strategico per rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento".
Q.Weiss--BlnAP