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Demi, Isabella, Karla Sofia tra gli esclusi
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Chalamet deluso; russo Borisov non permette ad Anora l'en plein
(di Alessandra Baldini) Demi, Isabella, Karla Sofia "grandi escluse", ma anche Diane Warren, alla sedicesima candidatura, Timothée Chalamet di A Complete Unknown e Jacques Audiard di Emilia Perez che si è dovuto accontentare solo di un premio per la canzone El Mal essendo stato messo ko da Sean Baker per quello alla regia. Gli Oscar 2025 hanno riservato non poche delusioni ai vip di Hollywood riuniti al Dolby per la 97/a notte delle stelle. Il sorriso a denti stretti di Demi Moore, che con The Substance di Coralie Fargeat sperava di coronare la sua reinvenzione da attrice del popcorn a grande artista, l'ha detta lunga sullo stato d'animo della 62enne diva a cui la giovanissima Mikey Madison ha strappato la statuetta della miglior protagonista. Demi era pronta a correre sul palco, inguainata in un abito da sirena: e' rimasta seduta sussurrando un "nice" prima di ricomporsi e applaudire la rivale. Zoe Saldana ha fatto sfumare il sogno di Isabella Rossellini. Alla sua prima nomination, per Conclave, la figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini era arrivata con addosso gli orecchini della mamma e un abito di velluto blu in omaggio all'ex compagno David Lynch che l'aveva diretta in Blue Velvet: "Con abito e gioielli racconto la mia storia". Sfumata anche la chance per Chalamet di strappare a Adrien Brody il record del più giovane vincitore di Oscar da protagonista della storia, mentre Diane Warren ha eguagliato un altro primato alla rovescia: più nomination senza una sola vittoria per una compositrice donna (il record assoluto è del tecnico del suono Greg P. Russell con 17 candidature). A bocca asciutta anche Yura Borisov di Anora: il sicario gentile Igor sarebbe stato il primo attore russo a vincere un Oscar dal 1977, ma l'Academy ha deciso diversamente premiando Kieran Culkin come miglior non primario e negando così al film di Baker la possibilità di fare l'en plein. Netflix si lecca le ferite avendo sperato in meglio con Emilia Perez: le 13 nomination del film sul narcos che cambia sesso si sono tradotte in due premi soltanto - miglior attrice non protagonista e miglior canzone originale - anche a causa delle polemiche innescate dai tweet razzisti della star spagnola Karla Sofia Gascon che a sua volta si è giocata la statuetta da miglior attrice. Si fanno i conti in tasca anche Saint Laurent e Kering, che avevano scommesso sul trionfo del film di Audiard addirittura rinviando la sfilata della maison alla settimana della moda di Parigi per permettere agli executive di essere presenti ieri al Dolby. Nel 2023 Saint Laurent aveva lanciato Saint Laurent Productions, la prima sussidiaria di una casa di moda creata non soltanto per vestire i divi ma anche investire nei loro progetti: Emilia Perez era stato uno dei primi test della nuova iniziativa. Le delusioni di ieri non hanno interessato solo il mondo dei vivi. Tra le esclusioni del segmento In Memoriam sui lutti recenti nel mondo del cinema, tante esclusioni hanno provocato polemiche. Non sono stati citati Shannen Doherty (Beverly Hills 90210 e Streghe), ma anche Alain Delon e Olivia Hussey, la Giulietta di Franco Zeffirelli e Marianne Faithfull, mentre ha scatenato indignazione tra i Millennials l'omissione di Michelle Trachtenberg, nota per i ruoli in serie come Buffy l'ammazzavampiri e Gossip Girl, morta il 26 febbraio a 39 anni.
B.Schneider--BlnAP