
Giammetti, lo stile va difeso come la libertà

Il socio storico di Valentino alla Nuvola parla ai giovani
"Ai giovani dico create quello che vi piace, credete in quello che fate, nel vostro stile e cercate di imporlo. Anche se i tempi sono cambiati. Io e Valentino eravamo due ventenni che si mettevano assieme andando incontro a mille difficoltà. Oggi i tempi impongono le logiche del business e lo stilista non è più libero di creare. Il sistema ha bisogno di valori economici. Ma i veri valori sono quelli legati alla solitudine, alla libertà e alla bellezza". Giancarlo Giammetti è l'ospite del terzo talk della prima giornata di Forme -Prospettive di Moda Arte e Creatività, il primo festival voluto dall'assessorato Al Turismo, Grandi Eventi Sport e Moda di Roma Capitale in collaborazione con l'assessorato allo Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Industria e Internazionalizzazione della Regione Lazio, dedicato alle Accademia di moda che si svolge alla Nuvola di Fuksas, il 21 e 22 marzo. Intervistato da Barbara Modesti, caporedattrice moda del Tg1, Giammetti ha risposto anche alle domande del folto pubblico di studenti accorso ad ascoltarlo ennl'Auditorium della Nuvola. La sua conversazione parte dal concetto di bellezza. "Non bisogna pensare alla bellezza soltanto in senso estetico. Per me e per Valentino oggi è sinonimo di pace, di serenità. - spiega Giammetti - Abbiamo deciso di creare a piazza Mignanelli vicino alla maison Valentino, la sede della fondazione al numero 23, da cui il nome PM23, per generare bellezza attraverso l'arte e la moda che sono sempre state vicine". Prima di raccogliere una standing ovation Giammetti conferma che "primo scopo della Fondazione Giammetti Garavani sarà quello di aiutare i giovani creativi". Infine gli viene chiesto da uno studente di raccontare un aneddoto della sua lunga storia con Valentino e lui: "Eravamo in visita dalla regina Elisabetta e lui disse: 'Maestà posso presentarle il mio assistente?' Volevo morì".
K.Koch--BlnAP